La protesi di ginocchio è un trattamento chirurgico che viene indicato in presenza di dolore cronico al ginocchio e in caso di una severa compromissione dell’articolazione.
L’obiettivo della protesi di ginocchio è quello di offrire al paziente il recupero della mobilità, la riduzione del dolore e la ripresa delle attività quotidiane.
In poche parole: migliorare la qualità della vita.
Ma solo l’intervento chirurgico non basta!
Se hai eseguito una protesi di ginocchio, soprattutto nei primi mesi, dovrai affrontare un adeguato percorso riabilitativo per poter riacquistare la mobilità, la forza e la fiducia nei movimenti.
Nei nostri studi di fisioterapia di Milano e Brescia vediamo frequentemente pazienti con protesi di ginocchio e sappiamo bene quali sono le paure e le preoccupazioni che si hanno in questi casi.
- Quanto dura e come si svolge la riabilitazione?
- Quando potrò camminare bene dopo la protesi di ginocchio?
- È normale avere dolori nella prime fasi?
Per questo motivo, ho deciso di affrontare questo argomento e rispondere ad alcuni dubbi che molti pazienti hanno sulla riabilitazione post-intervento di protesi di ginocchio.
In questo articolo, dunque, scoprirai quando viene fatta la protesi di ginocchio, i tempi di recupero e il “protocollo riabilitativo”.
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Prima di addentrarci nella riabilitazione della protesi di ginocchio, facciamo un breve accenno sull’anatomia.
Articolazione del ginocchio e muscoli
Il ginocchio è un’articolazione formata da tre ossa (il femore, la rotula e la tibia) che si muovono insieme permettendo movimenti di flessione, estensione, e piccole rotazioni.
È ciò che avviene quando ci alziamo da una sedia, quando camminiamo, corriamo o ci inginocchiamo per prendere qualcosa da terra.
Queste attività possono essere svolte grazie alla presenza di “strutture” di supporto dell’articolazione, come la cartilagine, i menischi e i legamenti.
- La cartilagine è situata proprio in prossimità delle ossa, a livello della superficie articolare, e favorisce una buona congruenza tra i capi ossei.
Inoltre, è fondamentale per poter ridurre le sollecitazioni e i microtraumi che possono incorrere durante le attività quotidiane e sportive, come nella corsa o nei salti.
- I menischi sono due “semilune” (uno mediale e uno laterale) posizionate a livello del piatto tibiale e permettono un migliore assorbimento e distribuzione dei carichi sul ginocchio.
Agiscono come dei “cuscinetti” e sono composte da tessuto fibro-cartilagineo!
- Invece, la stabilità del ginocchio è data dai legamenti.
Avrai probabilmente sentito parlare del legamento crociato anteriore, ma esistono anche il crociato posteriore e i legamenti collaterali.
I legamenti sono “corde” di tessuto fibroso che uniscono due ossa tra di loro, in questo caso il femore e la tibia, e servono per rinforzare l’articolazione nei diversi piani di movimento.
In realtà, i legamenti non sono soli in questo compito.
Ci sono, infatti, i cosiddetti “stabilizzatori attivi”: i muscoli!
I muscoli, grazie ai cicli di contrazione e allungamento, riescono a muovere l’articolazione e a mantenere una buona stabilità articolare.
E lo fanno attraverso i tendini, che hanno il compito di trasmettere le forze dal muscolo all’osso su cui si inserisce.
I principali muscoli che muovono il ginocchio sono:
- il quadricipite, un muscolo situato nella parte anteriore della coscia che si attiva estendendo il ginocchio;
- gli ischiocrurali, sono i muscoli posteriori della coscia che permettono di piegare il ginocchio;
- il gastrocnemio, una parte del polpaccio anch’esso responsabile del movimento di flessione del ginocchio.
Inoltre, anche i muscoli dell’anca, come i glutei e gli adduttori, sono fondamentali per “supportare” il ginocchio soprattutto durante le attività in carico (come il cammino o la corsa).
La fisioterapia per la protesi di ginocchio si concentra proprio sul “riattivare” i muscoli del ginocchio e dell’anca e riacquistare la mobilità necessaria per gli spostamenti.
Nell’ultimo paragrafo ti mostrerò il protocollo riabilitativo post-chirurgico e le fasi della riabilitazione.
Ora, vediamo quali sono le indicazioni della protesi di ginocchio.
Protesi ginocchio: quando viene fatta?
L’intervento di protesi di ginocchio (o artroplastica) consiste nel sostituire l’articolazione del ginocchio con elementi di sintesi biocompatibili.
È indicata in presenza di una grave degenerazione dell’articolazione del ginocchio e quando il paziente lamenta dolore cronico e limitazioni a svolgere le attività quotidiane.
Una delle cause principali è l’artrosi di ginocchio sintomatica (o gonartrosi), una patologia cronica che interessa la cartilagine articolare e che, in fase avanzata, può provocare dolori intensi e difficoltà nella deambulazione.
Una precisazione: la protesi di ginocchio non viene eseguita in tutti di artrosi!
Il primo livello di cura, supportato dalle evidenze scientifiche, è la fisioterapia attiva basata sugli esercizi con l’obiettivo di ridurre i dolori e mantenere in salute sia l’articolazione sia i muscoli.
La protesi di ginocchio viene impiegata quando il trattamento conservativo non ha successo, in presenza di patologie croniche in uno stadio avanzato (come l’artrosi o l’artrite reumatoide) e/o in seguito a traumi complessi al ginocchio.
In questi casi, il chirurgo ortopedico valuterà la presenza di dolore, il gonfiore, la rigidità dell’articolazione, la stabilità del ginocchio e la difficoltà nell’eseguire i movimenti quotidiani (come camminare o fare le scale).
Inoltre, osservando l’arto inferiore il medico potrà notare la presenza di una deformazione dell’articolazione.
Che prende il nome di “ginocchio valgo” (se tende verso l’interno, in direzione dell’altra gamba) o “ginocchio varo” (se il ginocchio tende all’esterno).
Dopo la visita specialistica, per poter confermare la diagnosi e pianificare l’intervento, verranno eseguite le radiografie e, in alcuni casi, anche la risonanza magnetica.
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Il nostro Metodo Fisiosocial segue un approccio scientifico, basato sul movimento attivo, sulla terapia manuale e sempre nel rispetto dei sintomi del paziente.
Te lo spiego qui in basso!
Protesi ginocchio: le quattro fasi della riabilitazione
La riabilitazione dopo un intervento di protesi di ginocchio è essenziale per poter gestire i dolori, recuperare la fluidità nei movimenti e la forza necessaria per le attività quotidiane.
Il “protocollo riabilitativo” può essere suddiviso in quattro fasi, in accordo con le prescrizioni del chirurgo ortopedico, nelle quali verranno svolti esercizi progressivi di mobilità, allungamento e rinforzo muscolare.
Il tempo di recupero dopo una protesi di ginocchio è di circa 4-6 mesi.
Ma ci tengo a fare una piccola precisazione: in realtà, ogni paziente che seguiamo ha un proprio tempo di guarigione e un piano di lavoro personalizzato!
Questo ci permette di adattare al meglio i movimenti e gli esercizi in relazione ai sintomi e alle esigenze di ciascun paziente, rendendo la fisioterapia per la protesi di ginocchio più piacevole e specifica.
Dunque, non avere fretta e rispetta le indicazioni del medico, del fisioterapista e del tuo corpo!
Ok, dopo queste premesse…
Ecco le quattro fasi della riabilitazione post-intervento di protesi di ginocchio.
- Fase 1: gestione del dolore e dell’infiammazione
La riabilitazione comincia dal giorno dopo l’intervento e prevede una cura farmacologica, prescritta dall’ortopedico, per gestire il dolore e l’infiammazione post-chirurgica.
Durante le sedute di fisioterapia, vengono eseguite mobilizzazioni leggere per iniziare a muovere l’articolazione ed esercizi isometrici per “riattivare” i muscoli del ginocchio e dell’anca.
Un esercizio che viene svolto in questa fase è quello di contrarre il quadricipite, come se si volesse delicatamente schiacciare il ginocchio contro il lettino.
Inoltre, è consigliato eseguire movimenti con la caviglia, utilizzare saltuariamente il ghiaccio e tenere la gamba rialzata (ad esempio con alcuni cuscini) per favorire il drenaggio e ridurre il gonfiore.
- Fase 2: recupero della mobilità articolare e della forza
Nella seconda fase della riabilitazione dopo un intervento di protesi di ginocchio si continua con gli esercizi di mobilità per recuperare il movimento di flessione e di estensione completa.
È un obiettivo fondamentale per poter camminare bene!
Il cammino, infatti, è un’attività in carico che può essere concessa sin da subito con l’ausilio delle stampelle.
Nei nostri studi ti educheremo ad una corretta deambulazione con le stampelle e, progressivamente, andremo a migliorare il cammino senza ausili.
In questa fase, inoltre, vengono svolti allungamenti dei muscoli posteriori della coscia ed esercizi di rinforzo del quadricipite e dei muscoli dell’anca.
Possono essere eseguiti anche esercizi in carico, come alzarsi e sedersi da una sedia alta, e lavori di distribuzione del peso per migliorare la stabilità e l’equilibrio durante il cammino.
Questa fase avviene circa dopo 4-6 settimane dall’intervento e può essere ancora presente dolore, soprattutto la notte e/o durante l’esecuzione di alcuni esercizi.
- Fase 3: miglioramento della forza e del cammino
Dopo circa 6-8 settimane dall’intervento, dovrai essere in grado di avere: controllo della contrazione del quadricipite, un’estensione completa e una buona flessione del ginocchio.
Questo ti consentirà di svolgere esercizi di rinforzo dinamici (isotonici, con resistenze e in carico) per ottenere sicurezza durante il cammino e nel fare le scale.
Verranno eseguiti spostamenti laterali, cammino in diverse direzioni ed esercizi propriocettivi finalizzati a migliorare il controllo del ginocchio e ridurre il rischio di cadute.
Inoltre, se avrai raggiunto una buona flessione, il chirurgo potrebbe consigliarti di svolgere la cyclette per mantenere una buona mobilità del ginocchio.
La terza fase, indicativamente, termina dopo 4 mesi dall’intervento.
- Fase 4: ritorno alle attività quotidiane
L’ultimo step del percorso riabilitativo consiste nel progredire con esercizi di rinforzo, ad esempio utilizzando maggiori resistenze o aumentando le serie, e nel mantenere la mobilità del ginocchio.
Questi esercizi dovranno essere svolti anche a domicilio (o in palestra) in modo da ottimizzare i risultati ottenuti ed essere più autonomo nell’esecuzione delle attività quotidiane.
Bene!
Hai avuto modo di scoprire come riabilitiamo una protesi di ginocchio, passo dopo passo.
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Spero che queste informazioni ti siano state d’aiuto.
Per conoscere qualche altro dettaglio sulla protesi di ginocchio, puoi vedere questa nostra intervista insieme al chirurgo ortopedico Dott. Gala.
Alla prossima!
Bibliografia
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