Introduzione
La fibromialgia è una condizione che colpisce circa il 2% della popolazione in Italia e si può manifestare in diversi modi. Colpisce per lo più le donne e i sintomi che da più frequentemente sono: dolori muscolari diffusi, specifici, cefalea o emicrania, nebbia mentale, ansia, depressione, disturbi dell’umore o della sfera affettiva, nausea, stanchezza e bassa soglia del dolore.
Se stai leggendo questo articolo è possibile che tu abbia la fibromialgia o che tu pensi di averla. In tal caso ti invito a provare la versione dimostrativa gratuita del nostro video-corso: “Protocollo Fibromialgia“, fatto proprio su questo argomento.
Si stratta di una condizione ancora un po’ misteriosa, sulla quale nonostante siano state fatte molte ricerche, rimangono punti oscuri, sui quali ancora non si è riusciti a fare chiarezza.
Dopo aver aiutato diverse persone fibromialgiche mi son reso conto di quanto questa condizione possa diventare pesante dal punto di vista fisico e psicologico. La prima cosa che ti voglio dire quindi è che si può riuscire a convivere bene con la fibromialgia, anche se ovviamente, bisogna impegnarsi per perseguire questo obiettivo.
Cause della fibromialgia
Sono state fatte oltre 700 ricerche nell’ultimo anno sull’argomento ma ancora non si è capito quale sia all’atto pratico la causa della fibromialgia. Tra le cause ad oggi più accreditate abbiamo:
- Teoria mitocondriale: alcuni studiosi spagnoli hanno dimostrato che in alcuni corganelli delle nostre cellule chiamati mitocondri, posizionati sulla cute di pazienti fibromialgiche si trovavano deformazioni.
- Teoria stressogena: sembra che l’insorgenza della fibromialgia avvenga in tanti casi dopo un periodo di forte stress psicologico.
Ci sono poi alcune concause che sembra possano favorirlo sviluppo della malattia. Tra queste abbiamo: disequilibri ormonali, alterazioni e disturbi del sonno, predisposizione genetica.
Correlazione con lo stress e gli stati d’animo
In passato si è caduti nell’errore di definire la fibromialgia solo una semplice conseguenza dello stress. Ridurre a questo la definizione è sbagliato, superficiale e riduttivo, perchè si tratta a tutti gli effetti di una malattia sulla quale da anni si stanno facendo studi.
Certo è che uno stato di tensione o di depressione può influenzare fortemente la malattia. Basti pensare al risultato emerso dagli studi che ha provato che le persone con peggiore depressione avevano peggiori sintomi dolorosi.
Inoltre le tensioni psicologiche molto spesso si vanno ad accumulare nei muscoli e questo va ad alimentare un circolo vizioso che può creare parecchi problemi. Se sono stressato infatti la mia rigidità muscolare e i dolori aumenteranno, ma se aumentano i dolori aumenta anche o stress e il malessere.
Il mio consiglio quindi è di approcciare la problematica anche dal punto di vista psicologico, se necessario rivolgendosi ad un professionista, altrimenti andando a fare degli esercizi di rilassamento e meditazione come quelli che trovi in Protocollo fibromialgia.
Terapie scientificamente provate
Dalle linee guida internazionali è emerso che le terapie più efficaci secondo gli studi scientifici fatti sono:
- Esercizio fisico;
- Terapia cognitivo-comportamentale;
- Anti-depressivi.
Diversi farmaci come i miorilassanti, antidolorifici e antiinfiammatori possono essere prescritti per la fibromialgia. Tuttavia voglio essere chiaro sul fatto che questi non sono la soluzione. Per una problematica cronica serve una soluzione cronica, e la migliore soluzione, più economica e molto spesso anche più efficace è un cambio di stile di vita. E’ impensabile infatti continuare a prendere antidolorifici a vita.
Andando a modificare la dieta, fare degli esercizi corretti, un buon riposo e degli esercizi di rilassamento si possono infatti migliorare significativamente i sintomi della fibromialgia. Se vuoi sapere di più su come ho aiutato diverse pazienti a vivere meglio con la fibromialgia, ti reinvito a vedere il mio seminario o ad acquistare il corso completo.