L’artrosi d’anca è una patologia cronica che coinvolge la cartilagine dell’anca e le strutture intorno all’articolazione.
I sintomi dell’artrosi all’anca compaiono intorno ai 50 anni di età e il 10% dei pazienti va incontro ad un intervento di protesi totale d’anca per riprendere i movimenti.
Ma la protesi è l’unica soluzione?
Fortunatamente, no!
La fisioterapia per l’artrosi d’anca è efficace per alleviare i dolori e riacquisire la mobilità dell’articolazione.
In relazione all’entità dell’artrosi, attraverso un percorso di esercizi e ad una educazione ai movimenti è possibile migliorare la qualità della vita dei pazienti con artrosi d’anca.
E se in questo momento stai cercando cosa fare e cosa non fare in caso di artrosi all’anca, segui questo articolo fino in fondo.
Ecco cosa scoprirai leggendo queste righe:
- le cause e i sintomi dell’artrosi all’anca;
- gli esercizi da fare per stare meglio;
- i comportamenti da evitare in caso di artrosi all’anca.
Inoltre, possiamo aiutarti attraverso delle sedute di fisioterapia in presenza e a distanza.
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Bene, dopo queste premesse, iniziamo!
Artrosi anca: le cause
L’artrosi d’anca, o meglio l’artrosi in generale, è una patologia multifattoriale per cui non si riconosce un’unica causa scatenante ma diversi fattori di rischio.
- Il primo di questi fattori è l’invecchiamento. Si è visto che l’artrosi all’anca sintomatica colpisce circa il 6% delle persone tra 45-55 anni, fino ad arrivare al 17% degli over-75 anni.
Quindi, all’avanzare dell’età, vi è una maggiore prevalenza di artrosi dell’anca nella popolazione.
- Ma oltre all’età, bisogna considerare altri fattori di rischio, tra cui il sovrappeso.
Gli studi scientifici hanno dimostrato come ci sia un maggior rischio di sviluppare artrosi all’anca nelle persone che hanno un elevato indice di massa corporea (BMI).
E questo dipende sia per il maggiore carico che le articolazioni devono sopportare, sia per un’alterazione della salute metabolica che incrementa la produzione di sostanze infiammatorie.
- Anche chi svolge un lavoro che richiede lo spostamento di carichi pesanti, per un lungo tempo, è esposto ad un maggior rischio di artrosi.
Soprattutto se è associato ad una debolezza dei muscoli dell’anca che servono proprio ad assorbire i carichi ed evitare stress sull’articolazione.
Una precisazione: il carico è un elemento vitale per le articolazioni, per le ossa e per i muscoli!
Però, in associazione agli altri fattori, il sovraccarico mal gestito e ripetuto potrebbe sviluppare dei processi patologici a carico della cartilagine articolare (che è alla base dell’artrosi).
- Infine, bisogna considerare che alcune persone hanno una diversa morfologia delle ossa che compongono l’anca (ovvero la testa del femore e l’acetabolo).
E questo modifica la distribuzione delle forze sull’articolazione e incrementa il rischio di artrosi.
Dunque, non esiste un unico “colpevole”, ma diversi elementi che nell’insieme possono causare l’artrosi d’anca.
Ma in tutto questo, c’è una buona notizia!
Puoi lavorare su alcuni di questi fattori per aiutare le tue articolazioni, ridurre i dolori e aumentare la mobilità.
E nell’ultimo paragrafo ti spiegherò in che modo farlo e quali sono le cose da fare e da non fare con l’artrosi d’anca.
Prima però, scopriamo quali sono i sintomi.
I sintomi dell’artrosi all’anca
L’artrosi d’anca si presenta con alcuni sintomi e segni caratteristici che permettono al medico di fare la diagnosi.
- Innanzitutto, il dolore all’anca, a livello del femore e/o dell’inguine.
Se soffri di artrosi, il dolore all’anca è profondo ed “altalenante”. Alcune volte può essere molto intenso, ad esempio quando sollevi la coscia, quando ti pieghi con la schiena o se mantieni una posizione seduta prolungata.
Molti pazienti infatti ci dicono:
“Dottore mi fa male se tengo le gambe accavallate e la mattina quando mi alzo ho difficoltà a camminare”
- Proprio la rigidità mattutina è un altro elemento tipico dell’artrosi d’anca per via della mancata “lubrificazione” dell’articolazione data dall’immobilità notturna.
Nelle fasi iniziali della patologia, il dolore compare solo con le attività in carico, ad esempio facendo le scale, trasportando dei pesi o nel cammino in salita.
E tende invece a diminuire con il riposo.
Quando l’artrosi progredisce, il dolore all’anca e all’inguine si avverte anche in attività più semplici e non scompare con il riposo.
Dunque, potresti notare limitazioni durante la giornata, nel camminare e nelle attività quotidiane, fino ad avere anche dolore notturno.
Per la diagnosi di artrosi all’anca, il medico farà dei test in modo da valutare la mobilità dell’articolazione.
- Infatti, se soffri di artrosi all’anca avrai una diminuzione dei movimenti di rotazione dell’anca (soprattutto in rotazione interna) e in flessione.
Il medico, infine, confermerà la diagnosi grazie all’aiuto delle radiografie che possono evidenziare alcuni elementi caratteristici dell’artrosi.
- Nei referti potresti trovare scritto queste parole: “riduzione dello spazio articolare, presenza di osteofiti, sclerosi subcondrale, cisti ossee…”
E so che questi termini potrebbero spaventarti.
Sappi però che le immagini strumentali (come i raggi) sono una “fotografia” della tua struttura e non necessariamente indicano qualcosa di grave o che starai male per sempre.
È importante correlare il risultato delle radiografie con l’esame clinico (ovvero con la valutazione dei tuoi sintomi).
In questo modo, una volta confermata la diagnosi di artrosi all’anca (o coxartrosi), il medico ti potrebbe indicare un trattamento conservativo, che comprende:
- Terapia medica, ovvero farmaci per gestire il dolore acuto;
- Fisioterapia, per ripristinare la mobilità e avere benefici a lungo termine.
Nel prossimo paragrafo entrerò nel vivo del discorso delle cure fisioterapiche, parlando di cosa fare e cosa non fare in caso di artrosi all’anca.
Intanto, se hai ricevuto una diagnosi di artrosi e vuoi richiedere una consulenza specifica, puoi farlo cliccando ai link qui in basso:
Cosa fare e cosa non fare in caso di artrosi all’anca
La fisioterapia dell’artrosi d’anca è una parte fondamentale per poter imparare a gestire la propria condizione.
Sì!
Perché la vera riabilitazione non è essere dipendente dalle cure o dai “massaggi” del fisioterapista.
Oltre a ridurre i sintomi, migliorare le capacità di carico e di movimento, il nostro obiettivo principale è renderti padrone della tua salute.
Questo lo si ottiene grazie a due strumenti:
- Educazione ed
- Esercizi.
E, senza perderci troppo nella teoria, ora ti spiego quali sono gli esercizi da fare e le cose da non fare in caso di artrosi d’anca.
- Partiamo dagli esercizi di mobilità.
Uno dei segni dell’artrosi d’anca è proprio la rigidità articolare. È fondamentale, quindi, dedicare del tempo ad esercizi di mobilizzazione dell’anca nelle direzioni di movimento non dolorose.
Quali sono?
Spesso sono movimenti eseguiti in abduzione (ovvero quando porti la coscia lateralmente rispetto all’altra), estensione o in rotazione esterna dell’anca.
- È consigliato svolgere anche esercizi di mobilità per la colonna vertebrale, specialmente nel tratto lombo-sacrale.
Questi esercizi ti aiuteranno a ridurre lo “stress” sull’articolazione, migliorare la lubrificazione dell’anca e alleviare i sintomi.
Non ti preoccupare, tra poco ti mostrerò l’esecuzione di alcuni di questi movimenti.
- Inoltre, ti consiglio di eseguirli in maniera dinamica come “fase di riscaldamento”, prima di iniziare con gli esercizi di rinforzo muscolare.
Il rinforzo dei muscoli glutei, del quadricipite e dei muscoli stabilizzatori dell’anca è necessario per riacquistare la capacità di sopportare i carichi.
Questo ti aiuterà a camminare meglio, resistere agli sforzi fisici e, di conseguenza, essere più autonomo durante le attività quotidiane.
Alcuni di questi esercizi sono il ponte per i glutei o anche le estensioni del ginocchio da seduto per rinforzare il quadricipite.
In questo nostro video potrai vedere alcuni esercizi di mobilità e rinforzo che proponiamo ai nostri pazienti nei centri di fisioterapia a Milano e Brescia e nelle consulenze online.
Cerca di eseguire 3-4 serie da 8-12 ripetizioni, senza che ci sia dolore, con il giusto riposo tra le serie e cercando di progredire con il tempo (ad esempio aggiungendo dei carichi).
“Ok, quindi basta fare mobilità e rinforzo?”
Gli esercizi di mobilità e il rinforzo sono il mezzo con cui potrai riacquistare sicurezza nei movimenti e fiducia del tuo corpo.
Ma non finisce qui!
- Perché bisogna impegnarsi quotidianamente ad avere uno stile di vita attivo.
Puoi iniziare scegliendo un’attività a basso impatto, come la camminata, il nuoto o la cyclette.
L’importante è che sia un’attività che ti piaccia, che non crei dolori e che tu sia costante.
Infatti, svolgere un’attività fisica con regolarità ti aiuterà a mantenere in salute le articolazioni, i muscoli, e migliorare il proprio “profilo metabolico”.
E questo ci porta nell’ultima parte di questo articolo…
Cosa non fare con l’artrosi all’anca.
In realtà non ci sono particolari “movimenti pericolosi” o “comportamenti dannosi” in assoluto da evitare in caso di artrosi all’anca.
Però, ci sono alcuni accorgimenti che puoi mettere in pratica per un maggior livello di benessere.
Ecco ciò che non è raccomandato in caso di artrosi all’anca:
- ricorrere esclusivamente alle terapie passive (senza gli esercizi non potrai ottenere reali benefici a lungo termine);
- non curare l’alimentazione;
- svolgere esercizi ad alto impatto in caso di dolore acuto (come saltare o correre);
- mantenere delle posture prolungate in flessione, adduzione e rotazione interna (esempio stando molto tempo seduti, con le gambe accavallate, o su sedie troppo basse…);
- non essere costanti con gli esercizi;
- fare troppi sforzi senza il giusto recupero;
- avere uno stile di vita sedentario.
Spero che questi consigli ti possano aiutare a gestire al meglio i sintomi dell’artrosi all’anca e a tornare a praticare le tue attività preferite.
Se hai bisogno di una visita personalizzata per creare il piano riabilitativo adatto al tuo caso, puoi richiederla cliccando qui in basso:
Ti aspetto al prossimo approfondimento!
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