Ti è mai capitato di avere un dolore alla mandibola, che si diffonde sulla testa, sul collo o all’orecchio?
Potrebbe essere un disturbo a carico dell’articolazione temporo-mandibolare.
Il dolore alla mandibola è un sintomo molto frequente, soprattutto tra i giovani. Si stima che circa il 15-25% delle persone soffre di dolore mandibolare, e la maggiore incidenza è proprio tra i 20 e i 40 anni.
Nonostante sia un sintomo molto comune, pochi pazienti richiedono un trattamento precoce e questo può provocare una persistenza dei sintomi e un aumento del rischio di sviluppo di patologie degenerative.
Inoltre, i disturbi all’articolazione temporo-mandibolare sono spesso associati ad altre condizioni, come il dolore cervicale e il mal di testa, che peggiorano la qualità di vita dei pazienti.
Se anche tu stai soffrendo di un dolore alla mandibola, in questo articolo troverai le informazioni utili per riconoscere meglio i tuoi sintomi e scoprire quali sono i trattamenti realmente efficaci.
Iniziamo con un breve accenno anatomico.
Cos’è l’articolazione temporo-mandibolare?
Parlare, mangiare o sbadigliare sono alcune attività che quotidianamente eseguiamo grazie all’articolazione temporo-mandibolare. Questa è una struttura composta dall’osso temporale (che si trova a livello delle tempie) e dalla mandibola.
All’interno dell’articolazione è presente un “disco” fibro-cartilagineo che, essendo situato tra le due ossa, ne facilita il corretto “scivolamento” durante tutti movimenti della mandibola.
Oltre alle strutture ossee e articolari, è importante conoscere anche la componente muscolare, in quanto molti dolori alla mandibola possono dipendere proprio dai muscoli masticatori.
Questi sono il massetere, il temporale e il muscolo pterigoideo mediale, che intervengono principalmente nella chiusura della mandibola. Invece, lo pterigoideo laterale è un muscolo che apre la bocca e la devia lateralmente.
Essendo una struttura molto mobile, il disco articolare, i legamenti e i muscoli sono essenziali anche nel fornire stabilizzazione all’articolazione temporo-mandibolare.
In alcune condizioni patologiche, però, questi tessuti possono provocare intenso dolore alla mandibola, fino a coinvolgere tutto il volto e la cervicale.
Ma come facciamo a sapere da dove nasce il dolore? Te ne parlo ora nel dettaglio
Le cause del dolore alla mandibola
Il dolore mandibolare è un sintomo che può dipendere dalle strutture ossee, dal disco articolare e dai muscoli della regione cranio-facciale.
Molto frequentemente sono proprio i muscoli masticatori, come il massetere, il temporale e gli pterigoidei, che si trovano in uno stato di eccessiva tensione ed evocano dolore alla mandibola e alle tempie.
Questa condizione è spesso riscontrata nei pazienti che soffrono di bruxismo, i quali tendono frequentemente a serrare o digrignare i denti.
Se hai un dolore alla mandibola, potresti aver notato questi comportamenti al risveglio mattutino. Molti pazienti con un disturbo temporo-mandibolare, infatti, riferiscono di “svegliarsi con i denti stretti” e con mal di testa diffuso.
Anche un sovraccarico dei muscoli della cervicale può riprodurre un dolore temporo-mandibolare, che si diffonde lungo la testa e dietro il collo.
In molto casi, infatti, potresti aver sentito la diagnosi di “cefalea mio-tensiva”. Questo termine identifica, appunto, un dolore alla testa che nasce, solitamente, da tensioni a carico dei muscoli cervicali o anche dalla mandibola.
Altre cause di dolore temporo-mandibolare possono essere legate a problematiche di natura articolare, ad esempio a carico del disco. In questi casi, oltre al dolore, potrebbero esserci anche rumori nell’articolazione (come dei “click”) e limitazioni del movimento di apertura della bocca.
Infine, è importante considerare anche i fattori psicologici ed emotivi in presenza di dolori alla mandibola. Avrai probabilmente notato come questi dolori compaiano o siano più intensi soprattutto nei momenti in cui ti senti agitato o stressato.
Ma è davvero colpa dello stress? Scopriamolo
Dolore alla mandibola: dipende dallo stress?
Gli studi scientifici hanno ampiamente dimostrato come i fattori psico-sociali abbiano un grande impatto nella percezione e nello sviluppo di diverse patologie muscolo-scheletriche, come nel mal di schiena o nel dolore alla cervicale.
È stato anche confermato come un aumento dello stress, ad esempio in contesti lavorativi o familiari, sia correlato con i dolori alla mandibola.
Ad esempio, lo stress può determinare la comparsa di “abitudini parafunzionali” ovvero comportamenti ripetuti, come mordersi le unghie o le labbra, che sovraccaricano l’articolazione temporo-mandibolare.
Inoltre, in situazioni stressanti i pazienti riferiscono di serrare la mandibola e digrignare i denti più frequentemente. Questo comporta un aumento di tensione dei muscoli masticatori e può provocarti dolore quando provi ad aprire la bocca o a masticare cibi duri.
Lo stress emotivo è quindi un importante fattore di rischio in presenza di dolore alla mandibola e può provocare una persistenza dei sintomi nei mesi e rigidità diffusa lungo il collo e il rachide dorsale.
Per questo motivo è fondamentale saper riconoscere i propri sintomi e utilizzare delle tecniche di gestione dello stress.
In quest’ultima parte voglio consigliarti alcuni esercizi che puoi subito mettere in pratica per ridurre le tensioni e il dolore alla mandibola.
Consigli e rimedi efficaci per il dolore alla mandibola
Se hai dolore alla mandibola legato ad un problema muscolo-scheletrico, è importante intervenire precocemente per ridurre il rischio di sviluppare dolori cronici e rigidità.
In fase iniziale le tecniche di terapia manuale possono essere efficaci per ridurre la tensione dei muscoli masticatori, della regione cervicale e delle spalle. Questo permetterà di ridurre il dolore e aumentare il movimento articolare a breve termine.
È fondamentale eseguire esercizi di mobilità della mandibola (come aperture della bocca, movimenti di deviazione della mandibola) in modo da contrastare un’eccessiva rigidità e riacquistare libertà nei movimenti.
Gli studi scientifici raccomandano di inserire anche esercizi per la zona cervicale e dorsale, ad esempio con delle retrazioni del capo e movimenti in estensione del torace.
In questo modo potrai diminuire le tensioni legate al mantenimento di posizioni statiche prolungate, soprattutto se passi molte ore seduto a lavoro o durante lo studio.
Infine, è importante adottare delle abitudini positive per la gestione dello stress, attraverso tecniche di rilassamento, esercizi di respirazione e svolgendo attività fisica con regolarità.
L’esercizio attivo infatti è un potente analgesico per il nostro corpo, in grado di attivare dei processi di riduzione del dolore a lungo termine, soprattutto in situazioni di dolore cronico o nel mal di testa.
A tal proposito, qui puoi trovare un nostro video con alcuni esercizi di allungamento e di respirazione utili per gestire le tensioni muscolari da stress.
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