L’osteoporosi è una patologia scheletrica in cui avviene una diminuzione della “massa ossea”.
Questo comporta una maggiore fragilità delle ossa e un aumento del rischio di fratture.
Si stima che l’osteoporosi colpisca il 30% delle donne e il 10% degli uomini di età superiore a 50 anni.
E proprio le fratture, soprattutto all’anca e alla schiena, sono alcune delle conseguenze più frequenti (e temute) in chi soffre di osteoporosi.
- Ma da cosa dipende l’osteoporosi?
- Quali sono i sintomi?
- E (soprattutto) cosa si può fare per stare meglio?
In questo articolo ti darò le risposte a queste domande e ti mostrerò alcuni consigli da poter mettere in pratica per migliorare la salute delle ossa.
Ti anticipo già che parlerò di esercizio fisico e di stile di vita corretto.
Perché, in quanto fisioterapisti, ci teniamo a diffondere e mettere in pratica ciò che la scienza raccomanda.
Per questo nei nostri studi di Fisioterapia di Milano e Brescia ci avvaliamo solo di trattamenti basati sulle evidenze scientifiche per aiutare i pazienti con osteoporosi, dolori articolari e muscolari.
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Bene, adesso conosciamo meglio l’osteoporosi.
Che cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una condizione cronica in cui vi è una riduzione della densità minerale dell’osso.
Vuol dire che la struttura interna dell’osso è alterata e l’osso è esposto ad un maggior rischio di lesione (la cosiddetta frattura da fragilità).
Ma facciamo prima un piccolo passo indietro.
Le ossa, durante la vita, vanno incontro ad un naturale processo di rimodellamento in cui si alternano fasi di formazione e di rimozione del tessuto osseo.
Con l’invecchiamento, le cellule che producono nuovo tessuto osseo (osteoblasti) sono meno attive rispetto alle cellule che lo rimuovono (osteoclasti).
Questo determina una fisiologica diminuzione della massa ossea, conosciuta come osteopenia.
Però, quando l’attività di riassorbimento del tessuto osseo è eccessiva e costante si sviluppa una vera e propria patologia: l’osteoporosi.
- Ma quali sono i fattori che possono provocare l’osteoporosi?
Innanzitutto, l’età e il sesso femminile. Infatti, gli anziani e le donne nella fase post-menopausa (per via del calo degli estrogeni) sono i soggetti a maggior rischio.
E in questi casi si parla di “osteoporosi primaria”.
Esistono anche casi di osteoporosi secondaria, ad esempio in presenzadi patologie endocrine, metaboliche e/o neuro-muscolari.
Si tratta, spesso, di malattie croniche che determinano alterazioni ormonali e/o deficit nell’assorbimento dei nutrienti.
Ovviamente non possiamo modificare l’età, il genere o guarire definitivamente da determinate patologie…
Però possiamo intervenire su alcuni fattori di rischio che contribuiscono alla riduzione della densità ossea, come:
- la ridotta assunzione di calcio;
- un consumo eccessivo di alcol;
- l’inattività fisica e lo stile di vita sedentario.
Per questo ti parlavo di corretto stile di vita ed esercizio.
Se hai una diagnosi di osteoporosi possiamo aiutarti grazie alla giusta dose di attività fisica, perché l’esercizio è in grado di migliorare la struttura interna delle ossa e ridurre i dolori.
Nei prossimi paragrafi ti parlerò di quali sono i sintomi e quali sono gli esercizi utili da fare in caso di osteoporosi.
Se vuoi presentarci il tuo caso e ottenere una valutazione approfondita, puoi richiedere ora una visita fisioterapica:
Osteoporosi: sintomi e diagnosi
L’osteoporosi non si presenta con particolari segni o sintomi. Alcuni pazienti lamentano dolore alla schiena, limitazione nei movimenti degli arti inferiori e una postura in flessione (chinata in avanti).
Questi sintomi alterano le capacità motorie e possono causare difficoltà nel mantenere l’equilibrio e, di conseguenza, aumento del rischio di cadute.
Un segno clinico importante, che spesso viene sottovalutato dai pazienti, è la riduzione dell’altezza.
Un’eccessiva diminuzione dell’altezza, infatti, potrebbe essere conseguente alla perdita di spessore del corpo vertebrale (o del disco) ma anche un segno di una frattura da compressione o di un crollo vertebrale.
Per questo motivo, in assenza di altri sintomi, molti pazienti che soffrono di osteoporosi ricevono diagnosi solo dopo aver subito una frattura, spesso a livello della schiena o al femore.
- Come si fa la diagnosi di osteoporosi?
Il medico specialista è in grado di riconoscere la malattia sia analizzando la storia clinica (la presenza di alterazioni ormonali-metaboliche, la storia famigliare, l’età, pregresse fratture…) sia con esami strumentali.
L’esame principale in questi casi è la densitometria ossea (DEXA o MOC). Questa indagine permette di quantificare la densità minerale dell’osso, generalmente a livello della colonna lombare e del femore.
Quando il punteggio (T-score) è compreso tra -1 e -2,5 si definisce “osteopenia”. Se invece il T-score è minore o uguale a -2,5 si fa diagnosi di osteoporosi.
Inoltre, il medico potrebbe richiedere anche delle radiografie in caso ci sia il sospetto di fratture.
Questi esami vengono ripetuti per monitorare la progressione della patologia e verificare l’efficacia dei trattamenti.
Se ti è stata fatta diagnosi di osteoporosi, il medico ti avrà indicato delle terapie farmacologiche da seguire, di evitare il fumo, e di prestare attenzione all’alimentazione.
Infatti, un corretto piano alimentare è importante per poter assorbire i nutrienti necessari per la salute delle ossa (come ad esempio il calcio).
Ma c’è un’altra terapia che devi “assumere” per stare meglio con l’osteoporosi.
Te ne parlo qui in basso!
Esercizi da fare in caso di osteoporosi
L’osso si “nutre” con il carico.
Questo è il principio che sta alla base della fisioterapia per l’osteoporosi.
I movimenti fatti in carico, come fare uno squat, camminare o saltare, producono uno “stress positivo” sulle ossa che stimola l’aumento della densità minerale.
Ma non tutte le persone possono sopportare la stessa tipologia di esercizio o di attività.
Alcuni pazienti possono avere una maggiore fragilità e difficoltà motoria e quindi hanno bisogno di una programmazione specifica e attenta dei movimenti.
- Quindi, quali sono gli esercizi da fare in caso di osteoporosi?
Innanzitutto, è importante avere una buona mobilità articolare e cominciare ad acquisire consapevolezza dei movimenti del proprio corpo.
Per questo, come primi esercizi da fare ti consiglio esercizi di mobilità della schiena, delle anche ed esercizi in carico per migliorare il controllo posturale.
Così facendo potrai aumentare la percezione della tua posizione nello spazio e, di conseguenza, ridurre il rischio di cadute.
Abbiamo detto, che il carico è vitale per le ossa!
Dunque, dedica del tempo per fare delle camminate oppure alzati e siediti dalla sedia diverse volte (come se dovessi fare uno squat).
Anche fare le scale è un movimento in carico, semplice e ripetibile che permette di aumentare la forza muscolare e la resistenza.
Infatti, non bisogna dimenticarsi dei muscoli!
Gli esercizi di rinforzo muscolare, utilizzando delle resistenze come i pesi o gli elastici, aiutano ad aumentare la massa muscolare e dare maggior supporto alle ossa.
Per vedere 4 esercizi utili da mettere in pratica, guarda questo nostro video: esercizi per over-60.
Quindi, per riassumere, ecco una routine settimanale per l’osteoporosi:
- dedica 30-40 minuti per 2-3 volte alla settimana agli esercizi;
- svolgi un’attività aerobica in carico, come una camminata;
- esegui esercizi di mobilità e rinforzo per la schiena e per le anche;
- introduci movimenti funzionali, come alzarsi e sedersi dalla sedia o fare le scale
Se vuoi ricevere una valutazione approfondita e un piano riabilitativo specifico e personalizzato per il tuo caso, richiedi ora una visita fisioterapica.
Saremo felici di poterti aiutare!
Bibliografia
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