La sacroileite e il dolore sacro-iliaco si manifestano in circa il 25% delle persone che soffrono di mal di schiena lombare cronico.
Si tratta di una condizione spesso difficile da individuare e che può ostacolare il normale svolgimento delle attività quotidiane.

I pazienti con sacroileite, che trattiamo in studio e online, infatti ci riferiscono che hanno dolore nel fare le scale, quando stanno molto tempo seduti, in piedi, o anche girandosi nel letto.
Dunque…
- Come si fa a riconoscere la sacroileite?
- Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?
- E qual è il trattamento per il dolore sacro-iliaco?
Scoprilo leggendo questo articolo fino alla fine!
Ti spiegherò quali possono essere le cause e, nell’ultimo paragrafo, ti mostrerò alcuni consigli ed esercizi utili per stare meglio con la sacroileite.
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Dopo queste premesse, iniziamo!
Articolazione sacro-iliaca: cos’è e dove si trova?
La sacro-iliaca è un’articolazione ampia posizionata nella parte più bassa della schiena, al di sotto della regione lombare.
È composta da due ossa, il sacro e l’ileo, ed è fortemente stabilizzata da una fitta rete di legamenti.

Questa particolarità anatomica evidenzia quale sia la funzione principale dell’articolazione sacro-iliaca: la stabilità!
L’articolazione sacro-iliaca, infatti, è “progettata” per trasmettere i carichi dal tronco alle anche, in modo da distribuire al meglio le forze e mantenere un corretto equilibrio tra la colonna vertebrale e gli arti inferiori.
Oltre ai legamenti, che limitano l’articolazione in tutti i piani di movimento, ci sono diversi muscoli che supportano l’articolazione sacro-iliaca.
Come i muscoli glutei, il bicipite femorale, i muscoli del pavimento pelvico e i pelvi-trocanterici (ovvero muscoli che dall’osso sacro si inseriscono sull’anca, come il piriforme).
Ed oltre a “proteggere” l’articolazione, questi muscoli possono essere coinvolti in caso di sacroileite ed essere una fonte di dolore sacro-iliaco.
Bisogna considerare anche che l’articolazione sacro-iliaca è soggetta a fisiologici cambiamenti negli anni.
Durante l’adolescenza, nella fase della pubertà, le ossa cominciano a diventare più dure e robuste, mentre dopo i 40-50 anni iniziano dei processi di erosione e rimodellamento dei tessuti.
Inoltre, nelle donne i legamenti risultano più “lassi” per garantire una maggiore mobilità dell’articolazione durante il parto.
Secondo alcuni studi, infatti, il parto è considerato un potenziale fattore di rischio della sacroileite, in quanto potrebbe generare un “trauma” sull’articolazione e provocare dolore.
Ma oltre alla gravidanza e al parto, ci sono altre possibili cause di sacroileite, scopriamole!
Sintomi e cause della sacroileite
Il termine “sacroileite” per definizione identifica una condizione infiammatoria che coinvolge l’articolazione sacro-iliaca.
In effetti, esistono patologie infiammatorie, come l’artrite reumatoide o la spondilite anchilosante, che possono provocare dolore sacro-iliaco.
Però la sacroileite può insorgere anche dopo un trauma, ad esempio nel post-parto, per una caduta sul sacro o un incidente, oppure può essere una conseguenza di un sovraccarico cronico.
In questo caso rientrano tutte quelle situazioni in cui vengono ripetuti nel tempo degli sforzi superiori alle proprie capacità, spesso con carichi e con movimenti di rotazione, che possono generare dolore sacro-iliaco.
Infatti, alcuni sportivi, come ginnasti e golfisti, proprio per i movimenti di torsione e per i carichi asimmetrici durante l’attività, possono essere maggiormente soggetti ad una sacroileite.
E quali sono i sintomi che compaiono?
- Innanzitutto, il dolore sacro-iliaco localizzato nella parte bassa della schiena, vicino alle cosiddette “fossette” al di sotto della zona lombare.
- Il dolore tende a peggiorare con il carico, ad esempio: facendo le scale, nel cammino in salita, rimanendo in equilibrio su una gamba, e nello stare troppo tempo seduti o in piedi.
- Il dolore potrebbe estendersi a livello del gluteo, nella regione inguinale e pelvica e può essere presente anche una sensazione di “intorpidimento”.
- Oltre al dolore, se soffri di sacroileite potresti avere debolezza a carico dei muscoli glutei (soprattutto del medio gluteo) e rigidità dei muscoli posteriori e anteriori della coscia e del piriforme.
Per poter eseguire la diagnosi, il medico farà alcuni test palpatori e delle manovre per valutare l’articolazione sacro-iliaca, la schiena, le anche e la funzione dei nervi.
In diversi casi, infatti, la sacroileite può dare sintomi simili alla sciatica o ad altre patologie muscolo-scheletriche della schiena e dell’anca.
Inoltre, potrebbero essere necessari degli esami strumentali aggiuntivi (come raggi, risonanza magnetica o TAC) per confermare la diagnosi ed escludere fratture, infezioni, patologie ai visceri o altre condizioni serie di pertinenza medica.
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Diverse ricerche hanno dimostrato l’efficacia della fisioterapia in caso di sacroileite per ottenere benefici a lungo termine.
In particolare, la fisioterapia basata sugli esercizi permette di migliorare la forza muscolare del distretto lombo-pelvico, la stabilità articolare e di ridurre il dolore durante le attività in carico.
Ecco cosa fare nel dettaglio (e cosa facciamo noi con i pazienti)!
Esercizi per la sacroileite e il dolore sacro-iliaco
La fisioterapia per la sacroileite ha come obiettivi la riduzione del dolore, il miglioramento della forza del tronco, degli arti inferiori, e il recupero delle attività in carico.
In sostanza, cerchiamo di ripristinare la giusta mobilità e stabilità per permetterti di tornare a muoverti e a praticare i tuoi sport preferiti.
E si tratta di un percorso diviso in 3 fasi!
- Inizialmente è importante gestire il dolore sacro-iliaco ed evitare riacutizzazioni.
In questa fase il medico potrebbe consigliare dei farmaci per il dolore e potrebbe essere necessario un periodo di “riposo relativo” per evitare attività che aggravino i sintomi, soprattutto dopo un trauma.
Cosa vuol dire “riposo relativo”?
Significa limitare tutte quelle azioni che possono provocarti fastidi, come stare molto tempo in piedi o seduti, camminare a lungo, fare le scale o correre.
Che non vuol dire rimanere a letto fermi!
Infatti, sin da subito possono essere eseguiti esercizi di allungamento muscolare se non ci sono dolori durante l’esecuzione e se non ci sono stati traumi.
In particolare, in caso di sacroileite si consigliano esercizi di stretching dei muscoli anteriori e mediali della coscia (ileopsoas, quadricipite, adduttori dell’anca) e del muscolo piriforme.

Aspetta, tra poco ti mostrerò come farli.
- Oltre agli allungamenti, nella seconda fase, si potranno inserire esercizi di rinforzo e stabilizzazione della regione lombo-pelvica.
Gli studi scientifici hanno dimostrato che chi soffre di sacroileite potrebbe avere debolezza a carico dei muscoli grande e medio gluteo, degli addominali e dei muscoli posteriori della coscia (hamstrings).
Quindi, un esercizio utile in questa fase è il “ponte” per il rinforzo dei glutei e degli hamstring, e può essere eseguito con diverse progressioni.
Cliccando su questo nostro video potrai vedere alcuni esercizi di allungamento e rinforzo, con spiegazioni e indicazioni dettagliate, che stanno aiutando decine di pazienti con sacroileite.
Gli esercizi di rinforzo ti aiuteranno a migliorare la stabilità dell’articolazione sacro-iliaca e a prepararti per la terza fase.
- Nell’ultima parte della riabilitazione della sacroileite, quando il dolore comincia a diminuire, potranno essere aggiunti anche esercizi in carico e l’attività aerobica.
Questi ti permetteranno di migliorare la funzione dei muscoli e delle articolazioni in vista del ritorno alle tue attività quotidiane e sportive.
Mi raccomando…
Non avere fretta!
È importante essere costanti e rispettare una giusta progressione con gli esercizi. Così facendo riuscirai a stare meglio con la sacroileite e ridurre il rischio di una spiacevole ricaduta.
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A presto!
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