Senti un dolore alla pianta del piede? Soprattutto al mattino, appena sveglio? Potrebbe essere uno dei sintomi della fascite plantare.
La fascite plantare è una patologia del piede molto frequente. Si manifesta soprattutto tra gli sportivi e nelle persone che indossano spesso particolari calzature, come i tacchi.
Inoltre, anche gli individui in sovrappeso, con debolezza dei muscoli del piede o squilibri muscolari sono maggiormente esposti al rischio di subire una fascite plantare.
Ma il dolore alla pianta del piede è solo uno dei sintomi.
In questo articolo voglio spiegarti perché compare la fascite plantare e aiutarti a riconoscerne i sintomi. In questo modo potrai iniziare sin da subito le terapie efficaci per ridurre il dolore al piede.
Se proprio in questo momento stai soffrendo di fascite plantare, ti consiglio di non aspettare che passi “magicamente”.
Il problema potrebbe diventare cronico e darti grosse difficoltà nelle attività quotidiane e sportive.
Approfondisci adesso i sintomi della fascite plantare prenotando una consulenza personalizzata. Valuteremo scrupolosamente la tua condizione e ti guideremo alla guarigione con cure scientifiche, sicure ed efficaci.
Ma facciamo un passo alla volta: impariamo a riconoscere i sintomi della fascite plantare.
Cos’è la fascite plantare e quali sono i sintomi?
La fascite plantare è una patologia degenerativa a carico della fascia plantare.
Questa fascia è un tessuto che dal calcagno raggiunge la base di ogni dito e agisce sia sostenendo l’arco plantare sia facilitando la “propulsione” durante il cammino, la corsa o i salti.
Più frequentemente è interessato proprio il punto di inserzione della fascia sotto il calcagno, a livello del tallone.

In passato si credeva che la fascite plantare fosse una patologia infiammatoria. Nuovi studi hanno dimostrato come la fascia, in realtà, subisca dei processi di degenerazione a causa dei “microtraumi” ripetuti nel tempo.
Il sintomo della fascite plantare più frequente è il dolore alla pianta del piede che si presenta nei primi passi dopo un prolungato riposo (ad esempio al risveglio mattutino oppure dopo esser stati molto tempo seduti).
Il punto di maggior dolore è vicino al tallone, nella parte più interna, ma potrebbe anche irradiarsi su tutto il piede e sulle dita.
Se hai una fascite plantare potresti anche sentire che i sintomi peggiorano stando in piedi per molto tempo o durante una lunga camminata.
E questo ti limita nello svolgere normalmente le tue attività quotidiane e alcuni sport, come la corsa.
I pazienti con fascite plantare presentano anche dolore alla palpazione della pianta del piede (a livello della fascia plantare), rigidità della caviglia e dei muscoli del polpaccio.
Questi muscoli, infatti, agiscono mettendo in tensione la fascia plantare ed è frequente riscontrare delle contratture al polpaccio nei pazienti con fascite plantare.
I sintomi della fascite plantare sono insidiosi e non devono essere trascurati. Ma prima di parlare delle possibili terapie, andiamo a vedere qual è la causa dei sintomi della fascite plantare.
Cosa causa la fascite plantare?
Oggi non si conosce un’unica causa che provoca i sintomi della fascite plantare.
Piuttosto sono descritti diversi fattori che possono aumentare il rischio di subire “un’infiammazione” di questa fascia.
Innanzitutto, le sollecitazioni quotidiane. Se sei un corridore, un giocatore di basket o di pallavolo, i tuoi piedi sono costantemente sotto sforzo per sopportare le sollecitazioni durante la corsa o i salti.
ALT: non vuol dire che questi sport facciano male o che devi sospenderli!
Vuol dire che anche i muscoli del piede (così come gli altri muscoli del corpo) devono essere molto forti ed elastici per resistere agli stress.
Quindi uno sportivo che ha debolezza a carico di questi muscoli o ha subito in passato infortuni alla gamba (come lesioni muscolari o tendiniti) può essere più soggetto a sviluppare una fascite plantare.
Inoltre, un’altra causa di fascite plantare può essere il sovraccarico. Questo accade quando si esagera con la frequenza e l’intensità degli allenamenti senza dare il giusto riposo.
Così facendo si generano degli squilibri muscolare che possono far aumentare la tensione della fascia plantare.
Oltre agli sportivi, gli studi scientifici hanno dimostrato che i soggetti in sovrappeso o che indossano particolari calzature (come i tacchi o le infradito) soffrono più frequentemente dei sintomi della fascite plantare.
Infine, altri elementi che possono essere potenziali fattori di rischio della fascite plantare sono una rigidità nella caviglia e alterazioni posturali del piede, come il piede cavo o il piede piatto.

In questi casi, infatti, ci potrebbe essere un aumento dello stress sulla fascia plantare e una difficoltà del piede nell’ assorbire le forze durante le attività.
Durante la consulenza, indagheremo tutti questi aspetti (e non solo) per poter intervenire sulle cause dei sintomi della fascite plantare. Prenota adesso la tua consulenza personalizzata e scopri quali sono i trattamenti realmente utili.
A tal proposito, continua a leggere.
I trattamenti efficaci per ridurre i sintomi della fascite plantare
La fascite plantare (purtroppo) viene spesso trattata con trattamenti passivi ed elettromedicali (come tecar o ultrasuoni), senza però ottenere molti risultati.
Queste terapie sono poco efficaci e non riescono a dare reali benefici a lungo termine.
Il trattamento per la fascite plantare deve essere in primis basato sugli esercizi.
L’esercizio terapeutico, infatti, è il rimedio più efficace che abbiamo a disposizione per ridurre i sintomi della fascite plantare e guarire definitivamente.
Il “potere” degli esercizi sta nell’andare ad agire direttamente sui muscoli della gamba, del piede e sulla fascia plantare in modo da renderla contemporaneamente più forte ed elastica.
Gli esercizi che proponiamo ai nostri pazienti si basano sulle linee guida scientifiche e vengono selezionati attentamente in base ai sintomi che gli stessi pazienti riferiscono.
Inizialmente si interviene con esercizi di stretching dei muscoli del polpaccio e della fascia plantare. Questi possono essere ripetuti 2/3 volte al giorno con l’obiettivo di migliorare la flessibilità muscolare e alleviare il dolore.

Inoltre, questi esercizi sono molto utili se hai una caviglia rigida, essendo un fattore di rischio per la fascite plantare.
Ma non è tutto!
Oltre all’allungamento, è necessario rinforzare direttamente i muscoli della fascia plantare, del polpaccio e anche il tibiale posteriore.
Così facendo i muscoli saranno in grado di sostenere l’arco plantare durante le attività che dovrai svolgere e ridurre definitivamente i sintomi della fascite plantare.
In questo video, ti mostro alcuni esercizi efficaci e consigli utili, grazie ai quali abbiamo aiutato diversi pazienti con fascite plantare.
Infine, alcune ricerche hanno dimostrato come sia importante anche intervenire sui muscoli dell’anca e del ginocchio, in modo da migliorare la capacità di assorbire i carichi durante le attività intense (come la corsa o i salti).
Quindi ascolta questo consiglio!
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Sarai costantemente seguito in tutto il percorso con una serie di esercizi finalizzati a superare definitivamente i sintomi della fascite plantare.
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